Verso SanaTerra 2014

Verso SanaTerra 2014

Lunedì 7 Marzo 2016 - 00.48
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Domenica 5 ottobre torna a Ivrea SanaTerra. Tornano in piazza Ottinetti, nel cuore della città, i colori e i profumi dei prodotti della terra, di questa nostra bella terra; tornano la vitalità e l’entusiasmo di idee e progetti che hanno trovato energie, persone e luoghi per concretizzarsi; torna la festa di un popolo che non smette di crederci, che non aspetta il cambiamento dall’alto, ma che ha già iniziato, qui ed ora, a costruire esperienze di nuova economia, di nuovo welfare, di nuove relazioni. E che ha voglia di incontrarsi.

SanaTerra infatti, significa soprattutto incontri. Incontri con i produttori e gli artigiani, le cooperative e le associazioni, che per un giorno si prendono il tempo e la gioia di spiegare le ragioni e i modi del loro lavoro e arricchiscono di storie, immagini e parole la concretezza dei prodotti che ci offrono e dei progetti che ci presentano. Ma anche incontri per pensare e guardare avanti, perché ciò che si è fatto è tanto, è bello per un giorno metterlo in mostra, ma non ci si può fermare: la fine del sistema della crescita, non una crisi, non una stagnazione, ma la fine definitiva di un intero mondo di miti e di valori che si sono dimostrati fallimentari, perché non hanno saputo garantire pace, giustizia, dignità e ben-essere, se non, transitoriamente, a una piccola e ristretta cerchia di uomini, ci pone di fronte a grandi sfide. Ci rendiamo conto che siamo a un punto di rottura che può aprire a nuove possibilità, solo se sapremo fare tesoro degli errori del passato, rimettere in discussione quelle che consideravamo certezze ed elaborare un nuovo sistema di valori.

Nel suo piccolo Ecoredia, organizzando SanaTerra e gli incontri che la precederanno, vuole dare un contributo a questa trasformazione culturale e propone di mettere al centro della riflessione la necessità di ricostruire quel tessuto di relazioni, l’essenza stessa della vita umana e della società, che questo sistema economico ha frantumato. Nella cultura del mercato e della crescita vige il mito dell’indipendenza: l’uomo vale se si costruisce una sicurezza economica che non lo fa dipendere da nessuno, è riuscito se ha il suo lavoro, la sua casa ben custodita e allarmata, il suo conto in banca… L’indipendenza si nutre di scambi monetari: pagare per i servizi che si ricevono, non dover nulla a nessuno… Il prezzo di questo mito è stata la dissoluzione dei legami, l’emarginazione dei deboli che non ce la fanno da soli, la perdita di ogni sicurezza, quando, come oggi, la sicurezza economica crolla insieme al sistema su cui si reggeva. Uscire da questo mito significa riconoscere che l’uomo è per natura dipendente dai suoi simili, che la reciprocità e la logica del dono, che ci impegna gli uni verso gli altri, sono state e sono tuttora il fondamento della nostra convivenza, che solo nella fiducia e nella relazione con l’altro possiamo costruire la vera sicurezza e la vera “autonomia”, cioè la vera libertà. Questa è la strada che ci indicano, crediamo, le nuove forme di comunità che vediamo nascere intorno a noi, ed è perciò la comunità, in tutte le sue espressioni, che abbiamo deciso di rendere protagonista delle giornate di SanaTerra.

La settimana di incontri, che si terranno tutti allo ZAC! (presso il Movicentro di Ivrea), comincerà lunedì 29 settembre alle 21, con una serata sul ritorno alla terra: in controtendenza con tutti gli altri settori economici, quello agricolo sembra continuare a crescere, ma le forme sono nuove. Un’occupazione più giovane, più preparata, che si organizza per rispondere alle nuove richieste di prodotti di qualità, ma anche per fornire altri servizi, culturali, turistici e didattici, al proprio territorio. Ne parleranno Egidio Dansero e Filippo Barbera dell’Università di Torino, Elena Di Bella della Provincia di Torino e Michele Mellano della Coldiretti, moderati da Stefano Menegat e Nevio Perna che hanno curato l’edizione del libro “Obiettivo Primario”.

Si continuerà mercoledì 1 ottobre, sempre alle 21, con l’incontro con Marco Deriu, sociologo dell’Università di Parma, che ci farà entrare nel vivo della riflessione sulle forme della comunità, sui bisogni profondi a cui essa risponde e sui rischi che potrebbe implicare.

Venerdì 3 ottobre doppio appuntamento: alle 18,30 incontreremo gli autori del libro “Temporiuso. Manuale per il riuso temporaneo di spazi in abbandono, in Italia”, Isabella Inti, Giulia Cantaluppi e Matteo Persichino, per un confronto tra l’esperienza di riutilizzo dei locali del Movicentro di Ivrea da parte della cooperativa ZAC! e le storie raccolte per la stesura del libro. Infine alle 21 lo spettacolo teatrale “Tutto il mondo allo ZAC!”, a cura della compagnia Una Teatro, per vivere la dimensione della comunità in modo conviviale e leggero.

Nella giornata della fiera di SanaTerra, la riflessione sulle forme della comunità si calerà nel concreto di esperienze a noi vicine: abbiamo infatti invitato in piazza diversi gruppi, associazioni o istituzioni che, in modo diverso, si stanno organizzando per prendersi cura di un bene comune, per rispondere a un bisogno del proprio territorio o per sperimentare stili di vita più sobri e solidali. A quattro di queste realtà abbiamo chiesto di confrontarsi, a partire dalla propria esperienza, su alcuni temi nodali, in tre tavole rotonde che si terranno nel cortile del Museo Garda, adiacente alla piazza. Si tratta dell’Associazione Bellavista Viva, del Villaggio Solidale di Burolo, dell’Associazione Coltiviviamo di Roppolo e del progetto Dopolascuola del Centro Migranti.

Che cosa manca? Il cibo buono e sano che troveremo ai banchi dei produttori e al punto ristoro, i giochi e i laboratori per i bambini, dai più piccoli e ai più grandicelli, e l’accoglienza calorosa della “comunità” di Ecoredia, contenta di condividere con tutta la città i fili della rete che ha cominciato a tessere.

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